Presentato il rapporto sullo stato dell’industria del design

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L’obiettivo di accrescere la consapevolezza del valore del design per la competitività del sistema produttivo nazionale è il focus del report presentato il 2 aprile da POLI.design insieme a Fondazione Symbola, Deloitte Private, ADI (Associazione per il Disegno Industriale), in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

I risultati del Report Design Economy 2025, fotografia molto dettagliata dell’economia del design in Italia e in Europa, sono stati presentati presso l’ADI Design Museum di Milano da: Cabirio Cautela, CEO di POLI.design; Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Ernesto Lanzillo, leader Italia di Deloitte Private; Luciano Galimberti, presidente ADI; Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola; Francesco Zurlo, preside Scuola del design Politecnico di Milano; Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco; Francesca Tosi, responsabile scientifico Laboratorio Ergonomia Design – Università degli Studi di Firenze.

L’importanza cruciale della formazione

POLI.design svolge un ruolo di cerniera fra università, imprese, enti e istituzioni e mondi professionali, operando nella prospettiva dell’internazionalizzazione e stabilendo di volta in volta partnership di scopo con università, scuole, enti, istituzioni, società e aziende. Cabirio Cautela ha evidenziato l’importanza cruciale della formazioneper la crescita di tutto il settore dando una panoramica sull’evoluzione della didattica in risposta alle richieste dei mercati e dei distretti produttivi.

La formazione del design in Italia sta crescendo costantemente negli ultimi anni. Se Milano resta il principale attrattore della domanda di formazione in design, la crescita degli studenti è trainata anche da regioni del Centro-Sud che vedono la nascita di specializzazioni della disciplina connesse a specializzazioni produttive legate ai territori, come il corso di Design per il Sistema Alimentare a Parma, quello sul Design Navale e Nautico a Genova, o quello centrato sul Sistema Moda in Toscana e Campania”.

Nell’anno accademico 2023/2024 sono 97 gli istituti che hanno attivato corsi di studio in discipline del design, due in più rispetto alla precedente rilevazione. Tra i nuovi corsi attivati, ci sono ad esempio quelli orientati ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, come Design per l’innovazione sostenibile dell’Università degli studi di Firenze, Product Design Sostenibile dell’Accademia di Belle Arti di Perugia e Design per la Comunità all’Università degli Studi di Napoli – Federico II.

Aumenta la richiesta di figure iperspecializzate

Per la crescita e l’evoluzione del settore design in Italia e in Europa sono cruciali la formazione e il continuo aggiornamento professionale

Nel Report Design Economy 2025 sono inoltre messi in luce: la connessione sempre più stretta tra design e innovazione e il ruolo centrale dell’intelligenza artificiale come un potente acceleratore di business e progetto.

Cabirio Cautela ha evidenziato quindi la necessità della didattica di rispondere prontamente ai cambiamenti del mondo del progetto. “Mentre la formazione sul design cambia e un pezzo di questa si innesta su tradizioni produttive locale, il mercato del lavoro inizia a chiedere figure di designer iperspecializzate in ambiti dove il design manipola tecnologie e/o mette al centro dell’azione progettuale grandi sfide collettive, come quella ambientale.

Sono figure come quella del Prompt Designer, che possiede le competenze necessarie per dialogare con tecnologie di IA Generativa, come ChatGPT o Midjourney, al fine di creare nuovi concept. Altri profili in ascesa sono quelli del Digital Content Strategist, capace di avvolgere i contenuti in formati e visual ingaggianti per l’utente, o dell’Experience Designer, maggiormente orientato a strutturare esperienze immersive a 360° collegate a prodotti fisici, digitali e in realtà virtuale, con particolare attenzione alla multi sensorialità. Infine, vi è il Material Designer, sperimentatore e a volte creatore di nuovi materiali per vecchie produzioni”.

Il rapporto Design Economy 2025 si può scaricare gratuitamente dal sito web: https://symbola.net/


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