Le tarme della farina che si mangiano la plastica

Condividi

I vermi della farina, già noti per la loro capacità di “digerire” i materiali plastici, hanno confermato le potenzialità di un loro impiego in processi di degradazione dei polimeri nel recente studio condotto dalla zoologa Michelle Tseng dell’Università della British Columbia (UBC). Tale studio ha rivelato che questi insetti possono ingerire e trasformare le microplastiche anche in contesti ambientali più realistici rispetto a quanto finora ipotizzato.

Il lavoro, intitolato Consumo parziale di mascherine facciali mediche da parte di una specie comune di coleottero e pubblicato sulla rivista scientifica Biology Letters, rappresenta un significativo passo avanti nella ricerca sulla biodegradazione delle microplastiche e apre nuovi orizzonti per affrontare la crisi ambientale globale. L’esperimento ha coinvolto vermi della farina alimentati con una miscela di crusca e mascherine facciali triturate.

Dopo un mese di alimentazione, ogni insetto ha consumato circa 150 particelle di plastica, eliminandone solo una piccola parte (quattro-sei particelle per milligrammo di rifiuto) e assorbendo il resto. Sorprendentemente, i vermi non hanno mostrato effetti negativi sulla crescita o sulla sopravvivenza, e il loro peso è persino aumentato durante il periodo di studio.

Secondo la dottoressa Tseng, la chiave per sfruttare questa capacità naturale potrebbe risiedere nello studio approfondito del sistema digestivo degli insetti. Capire come questi coleotteri scompongono la plastica potrebbe portare allo sviluppo di soluzioni innovative su larga scala per ridurre l’impatto ambientaledelle microplastiche.


Sfoglia la rivista

  • n.2 - Marzo 2025
  • n.1 - Febbraio 2025
  • n.8 - Novembre 2024


RSS Notizie da Meccanicanews


RSS Notizie da Il Progettista Industriale


Ti potrebbero interessare