La sostenibilità è una questione di famiglia

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L’impegno green di Oldrati ha radici profonde, che risalgono agli Anni Settanta. Oggi a portare avanti la sfida è Giorgia Oldrati, rappresentante della terza generazione, che qui spiega quanto sia strategico avere un approccio proattivo alla materia e creare sinergie tra aziende per promuovere pratiche sostenibili

di Nadia Anzani

«Il momento più difficile che ho affrontato? Sicuramente è stata la gestione delle continue evoluzioni normative in ambito ambientale e sociale. La sostenibilità è un tema stimolante, ma anche estremamente dinamico, poiché rappresenta uno dei core topic a livello globale, con un costante aggiornamento di regolamentazioni e obblighi». A parlare è Giorgia Oldrati, responsabile della sostenibilità dell’azienda di famiglia e rappresentante della terza generazione alla sua guida.

Fondamentale, quindi, è rimanere sempre aggiornati e pronti ad adattarsi alle novità

Sì e, se possibile, anticipare i cambiamenti normativi piuttosto che adeguarsi solo quando diventano vincolanti. Questa sfida è ulteriormente amplificata dalle dimensioni del nostro gruppo, che ci colloca tra le aziende impattate dalle regolamentazioni in tempi brevi.

Come affronta questa complessità?

Con un approccio proattivo, cercando di andare oltre il semplice rispetto dei requisiti di legge. Un esempio concreto di questo approccio è stata la decisione di pubblicare il nostro primo report di sostenibilità nel 2023, ben prima che l’obbligo normativo della CSRD entri in vigore per noi nel 2026. Questo percorso, sebbene impegnativo, ci ha permesso di avviare un processo di trasparenza e miglioramento continuo, consolidando il nostro ruolo di gruppo responsabile e lungimirante.  

Da quando la sua azienda ha avviato un programma dedicato alla sostenibilità e quali sono state le motivazioni che vi hanno mosso in questa direzione?

“Se possibile, è meglio anticipare i cambiamenti normativi in tema di sostenibilità piuttosto che adeguarsi solo quando diventano vincolanti”, dichiara Giorgia Oldrati, responsabile della sostenibilità dell’azienda di famiglia e rappresentante della terza generazione

Il nostro impegno verso la sostenibilità ha radici profonde. Già la prima generazione della mia famiglia, negli Anni Settanta aveva avviato progetti che ne rappresentavano di fatto i primi passi, anche se all’epoca non erano inquadrati come attività sostenibili, termine allora sconosciuto. Il tutto è stato formalizzato nell’ultimo ventennio attraverso un programma strutturato.

Possiamo quindi dire che non si è trattato di una decisione improvvisa, ma di un percorso naturale che ha portato a dare una forma più chiara e coordinata a molte attività già in corso. Abbiamo iniziato a sviluppare una conoscenza più profonda, riconoscendo e valorizzando ancor di più le iniziative che già facevano parte del nostro modo di operare. La mia famiglia ha sempre avuto la consapevolezza che un gruppo delle nostre dimensioni ha una grande responsabilità nei confronti dell’ambiente e della società.

Questo ci ha portato a maturare una duplice consapevolezza: da un lato, il nostro ruolo attivo nel contribuire a un futuro più sostenibile; dall’altro, la comprensione che la sostenibilità è una leva strategica per garantire competitività, innovazione e resilienza nel lungo termine. Credo inoltre che l’ingresso della nuova generazione negli ultimi anni abbia rappresentato un ulteriore impulso all’apertura verso tematiche che, per noi più giovani, sono parte integrante del nostro modo di pensare. Questo nuovo sguardo, più sensibile e naturalmente orientato alla sostenibilità, ha ampliato la nostra visione e ci ha spinto a sviluppare nuovi progetti, rafforzando l’impegno verso un futuro più responsabile e innovativo.   

Su questa strada, quali sono gli obiettivi che vi siete preposti?

“Uno dei nostri obiettivi più ambiziosi è ampliare l’utilizzo di Ogreen, la nostra gamma di materiali rigenerati, con un focus particolare sulla gomma rigenerata”

Uno dei nostri obiettivi più ambiziosi è ampliare l’utilizzo di Ogreen, la nostra gamma di materiali rigenerati, con un focus particolare sulla gomma rigenerata. Attualmente, l’impiego di questi materiali è limitato al recupero dei nostri scarti di produzione, che poi vengono rigenerati all’interno del nostro perimetro aziendale. Nonostante questa limitazione, abbiamo già trasformato circa 5434 tonnellate di materiale, equivalenti al peso di 8000 piccole autovetture, confermando il nostro impegno concreto verso un modello produttivo ispirato ai principi dell’economia circolare.

Per potenziare ulteriormente questo percorso sostenibile, da anni siamo impegnati nello sviluppo di un progetto più ampio che mira a recuperare e rigenerare non solo gli scarti provenienti da realtà produttive simili alla nostra, ma anche materiali derivanti da prodotti giunti a fine vita (end-of-life). Questo ci permetterebbe di reintrodurre tali materiali nel ciclo produttivo, riducendo significativamente l’impatto ambientale e contribuendo attivamente a un’economia sempre più circolare e responsabile. In linea generale, per quanto riguarda la sfera ambientale, in questi anni abbiamo cercato di portare avanti progetti concreti e sostenibili anche da un punto di vista finanziario, come la sostituzione delle caldaie con pompe di calore, l’installazione di un parco fotovoltaico da 4075 kWp.

Attualmente, stiamo lavorando per aumentare la quota di energia acquistata da fonti rinnovabili, mirando a una riduzione strutturale dell’impatto ambientale attraverso scelte energetiche sempre più sostenibili.

Una sfida complessa…

Decisamente e anche ricca di aspetti tecnici poiché ogni materiale presenta caratteristiche specifiche che richiedono analisi e soluzioni mirate. Per garantire che i materiali rigenerati mantengano proprietà chimico-fisiche comparabili a quelle della materia prima vergine, il nostro team di R&D, supportato da altri reparti, svolge un lavoro approfondito e costante.

La qualità, infatti, è da sempre un elemento imprescindibile per noi, e anche i prodotti realizzati con i materiali Ogreen devono rispondere agli elevati standard prestazionali richiesti dai nostri clienti, senza alcun compromesso. A conferma della nostra continua innovazione tecnologica abbiamo condotto analisi LCA (Life Cycle Assessment) che certificano sia la qualità del nostro processo produttivo sia la concreta riduzione delle emissioni di CO2 lungo tutto il ciclo produttivo.

Un altro obiettivo che ci siamo posti è il miglioramento del controllo sulla nostra supply chain, in particolare a valle, per monitorare sempre più da vicino gli aspetti ESG dei nostri fornitori. Questo ci permette di promuovere e collaborare con partner che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità, agendo direttamente alla radice del processo produttivo.  

Sul fronte sociale, invece, come vi state muovendo?

Su questo aspetto, che personalmente mi sta molto a cuore, ci poniamo l’obiettivo di avere un impatto positivo sulle persone, un ruolo che, come azienda, sentiamo di poter e dover svolgere. Lo scorso anno abbiamo raggiunto un importante traguardo con la certificazione PDR 125, relativa alla parità di genere. Questo è stato solo un primo passo: siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare per migliorare la cultura aziendale, non solo in termini di gender equality, ma anche di DEI (Diversity, Equity, and Inclusion) in senso più ampio.  

Crediamo che l’ascolto sia un elemento fondamentale per progredire in questo ambito: comprendere come le persone vivono l’azienda e identificare le aree di miglioramento è essenziale e chi può darci questo supporto se non le persone che vivono quotidianamente l’azienda in prima persona. Ad oggi abbiamo molti progetti in corso, ma le attività che possiamo implementare sono veramente moltissime, sicuramente i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU (o SDGs) costituiscono un punto di partenza importante, che ha permesso di mettere a terra diversi progetti e che continua a essere uno stimolo per noi.  

Tra i progetti in corso vi è anche la Oldrati Academy, quali sono le sue finalità?   

È una vera e propria “università” pratica creata da Oldrati per selezionare persone con poca esperienza nel settore industriale e accompagnarle in un percorso di crescita professionale. Attraverso un’esperienza diretta nei diversi dipartimenti aziendali e la realizzazione di progetti ad hoc, i partecipanti acquisiscono competenze concrete e una visione completa del nostro settore. Vista la grande adesione e il successo dei percorsi formativi, sono già state realizzate tre edizioni del progetto, confermando il valore di questa iniziativa nel favorire lo sviluppo di nuovi talenti.

Altri progetti in ambito sociale?

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Il progetto Ambassador, nato un paio di anni fa, ha invece l’obiettivo di selezionare persone che possano rappresentare l’azienda sia internamente che esternamente, diventando portavoce dei nostri valori aziendali. Gli Ambassador partecipano a momenti formativi e a tavole rotonde, contribuendo alla diffusione di messaggi chiave e rafforzando il senso di appartenenza.

Inoltre, il progetto Values in Action, avviato lo scorso anno, è dedicato alla promozione di tematiche legate a diversità, equità e inclusione. Questo macroprogetto si articola in diverse iniziative più specifiche, tutte orientate a creare consapevolezza e a sviluppare sensibilità su temi fondamentali per la crescita di una cultura aziendale inclusiva e responsabile.

A completare questo impegno verso un ambiente di lavoro trasparente e sicuro, abbiamo introdotto il canale di Whistleblowing, uno strumento fondamentale che consente a collaboratori e stakeholder esterni di segnalare in modo riservato e protetto eventuali comportamenti non etici, o situazioni non conformi ai valori aziendali. Questo canale rafforza ulteriormente la nostra attenzione verso l’etica e la responsabilità sociale, garantendo ascolto e tutela a chi contribuisce a migliorare il nostro contesto lavorativo e relazionale.

Dal punto di vista sociale, il gruppo s’impegna attivamente anche nel supporto delle comunità locali?

Certamente. Uno dei progetti forse più importanti è la collaborazione che ha inizio nel 2008 con “A mano A mano”, cooperativa che si occupa dell’inclusione nel mondo del lavoro di persone svantaggiate e con disabilità di vario tipo. All’interno della cooperativa le persone hanno la possibilità di portare avanti attività responsabilizzanti, ma allo stesso tempo commisurate alle loro capacità e con il supporto di specialisti.

Fin dagli Anni Settanta il gruppo sostiene anche iniziative sportive per i giovani, come la sponsorizzazione delle attività del Gruppo Ciclistico di Villongo. Inoltre, da anni collabora con la cooperativa “Il Battello”, che si dedica a migliorare la qualità della vita di ragazzi con disabilità attraverso attività quotidiane, lavorative, sportive e ricreative. Quest’anno, come ulteriore gesto di attenzione, Oldrati ha chiesto ai propri fornitori di donare alla cooperativa la somma che solitamente viene impiegata per i regali natalizi all’azienda.  

Di recente avete ricevuto il premio Sviluppo sostenibile 2024, come ha vissuto questa esperienza?

È stato per noi non solo un grande onore, ma anche la dimostrazione concreta di quanto sia strategico creare sinergie tra aziende per promuovere pratiche sostenibili. In questo caso, la collaborazione è avvenuta con una realtà particolarmente avanzata sui temi ESG, che rappresenta per noi un costante stimolo a migliorare e a spingerci oltre i nostri limiti.

Dunque, pensa che le sinergie tra aziende nel promuovere pratiche sostenibili siano strategiche?

Sì. Per alcuni progetti è fondamentale che le aziende si mettano sullo stesso piano, indipendentemente dal ruolo di fornitore o cliente. Collaborare con realtà così all’avanguardia ci consente non solo di acquisire nuove prospettive, ma anche di accelerare il nostro percorso verso la sostenibilità, grazie a un confronto continuo e costruttivo.

Le sinergie tra aziende permettono di affrontare sfide complesse in modo più efficace, unendo risorse, competenze e visioni complementari. In particolare, nel contesto della sostenibilità, queste collaborazioni sono essenziali per sviluppare soluzioni innovative e scalabili, che abbiano un impatto positivo non solo per le aziende coinvolte, ma anche per l’intero sistema economico e sociale. Questa esperienza ci ha confermato che il futuro della sostenibilità passa attraverso la condivisione di conoscenze, l’unione di forze e il commitment verso obiettivi comuni. È proprio grazie a partnership di questo tipo che possiamo ambire a risultati sempre più ambiziosi e significativi.


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