Nel tempo Covestro Italia ha trasformato la sua sede di Filago in un luogo di ricerca e innovazione per raggiungere due importanti obiettivi: diventare climate neutral entro il 2035 e fully circular entro il 2050. La strada è tracciata e i risultati raggiunti finora lo confermano
di Nadia Anzani
Due obiettivi in testa: diventare climate neutral e fully circular. Così Covestro, una delle più importanti aziende nel settore dei polimeri ad alta qualità e loro componenti, ha trasformato la sua sede di Filago (Bergamo) in un luogo di sviluppo e di eccellenza muovendosi su tutti e 17 gli obiettivi dell’Agenda 2030 promossa dall’ONU, e procedendo con una roadmap chiara e trasparente in relazione a tutte le tre tipologie di emissioni (scope1, scope2, scope3).
Del resto «La sostenibilità è nel DNA della nostra azienda», afferma Gianmaria Malvestiti, dal 2021 CEO e direttore dello stabilimento Covestro in Italia. «Negli oltre 50 anni di vita di questo complesso industriale gli standard che abbiamo preteso dai nostri impianti, in termini di minimizzazione dell’impatto ambientale, sono stati spesso più severi di quelli richiesti dalla legge, aprendo e indicando la strada per la normativa di tutto il settore per quanto riguarda, per esempio, il controllo sulle acque, le emissioni e, in generale, la sicurezza per il territorio e i collaboratori. Oggi Covestro, in Italia come nel mondo, è chiamata a mantenere lo stesso primato di visione e lungimiranza nell’attenzione alla sostenibilità, interpretandola con un’accezione molto ampia. La sintetizzo con un acronimo: ESG, Environmental, Social e Governance. Tre parole che definiscono i contesti all’interno dei quali la sostenibilità, deve essere la linea guida di ogni scelta».
Può spiegare meglio?
Environmental, Social e Governance sono i tre pilastri che sostengono un’idea evoluta di sostenibilità, che comprende la piena circolarità, da un lato, e una crescente sensibilità a livello sociale e relativamente al benessere di collaboratori e collaboratrici, dall’altro. In questo senso, lo stabilimento di Filago vanta un fiore all’occhiello: il Team Sostenibilità, presentato ufficialmente nel novembre del 2023, con cui si vuole dare spazio ai bisogni e alle idee di collaboratori e collaboratrici, raccogliere le loro proposte e trasformarle in azioni concrete, capaci di migliorare il benessere di ciascuno sul posto di lavoro e rendere positivo e costruttivo l’impatto di Covestro nel territorio che la ospita.
Sul fronte ambientale quali obiettivi vi siete preposti di raggiungere ed entro quando?
Diventare climate neutral per quanto riguarda le emissioni dirette (scope 1 e scope 2) entro il 2035 e fully circular entro il 2050. Ciò significa minimizzare fino ad azzerare il proprio impatto sull’ambiente, utilizzando energia proveniente solo da fonti rinnovabili e materie prime in grado di generare prodotti finiti interamente riciclabili a fine vita. A questo si aggiunge un ulteriore obiettivo a livello globale, ridurre le emissioni dei gas GHG (responsabili del cosiddetto effetto serra) del 60% entro il 2030.
Questo comporta un cambio di paradigma rivoluzionario: si supera definitivamente la concezione lineare del processo produttivo (carbon fossile, prodotto, rifiuto) e la si sostituisce con uno schema circolare, dove le risorse necessarie a produrre rientrano costantemente nel circuito, o nascono da elementi inesauribili, da un punto di vista umano, come il sole e il vento.
Quali sono le azioni che avete messo in campo finora?
Materie prime da fonti non fossili, energie rinnovabili e tecniche innovative di riciclo, meccanico e chimico. La svolta è sistemica e per questo non potrà essere gestita dai singoli player, ma saranno sempre più necessarie le cosiddette soluzioni congiunte, nelle quali entrano in gioco più attori della filiera con l’obiettivo comune di creare una nuova catena del valore: per questo si inizia a parlare di value circle, anziché di value chain. Il nostro impegno, nello specifico, è quello di rendere lo stabilimento di Filago circolare e ciò significa anche trovare nuovi modi più efficienti per utilizzare acqua ed energia. Ci sono tre progetti in essere per raggiungere questo scopo, che finora ci hanno permesso di risparmiare quasi 40 mila metri cubi di acqua nel 2023 e quasi 340 mila kW/h.
Quali sono questi tre progetti?
Il primo riguarda la riduzione del consumo idrico specifico, partendo dall’azzeramento di ogni tipo di perdita e ottimizzando l’efficienza, ad esempio, delle acque di processo.
Il secondo progetto riguarda la riduzione dei consumi di una linea di produzione, dove sono state modificate le soglie d’intervento dei processi di raffreddamento, che ha già portato a un risparmio dell’87% di acqua, che sarà elevato al 95%, e di energia elettrica delle resistenze del 24%.
Il terzo progetto, infine, riguarda gli interventi sugli orari di accensione delle unità di trattamento dell’aria (UTA) e sulle relative portate, che hanno portato a un risparmio d’energia su base annua di oltre 240 mila kW/h.
A livello di produzione, invece, come vi siete mossi?
Oggi lo stabilimento di Filago è predisposto per la lavorazione di prodotti CQ di Covestro, dove C sta per circolare e Q rimanda a QI, il quoziente intellettivo: si tratta di prodotti intelligenti perché sempre più circolari e sostenibili, pronti per il futuro. Si tratta di: policarbonati che si ottengono dall’utilizzo di materie prime derivanti da riciclo meccanico (PCR).
A questi si affianca l’utilizzo crescente di materiali rinnovabili (Renewable, RE), che invece utilizzano materie prime derivanti da fonti non fossili, come gli zuccheri di scarto delle coltivazioni o gli oli esausti d’origine vegetale. Un esempio è il Makrolon® RE.
Infine, la gamma di policarbonati con una quota di materia prima ottenuta da riciclo chimico, come il Makrolon® RP, presentati per la prima volta all’edizione 2024 della fiera Chinaplas di Shanghai.
Come monitorate l’attività e le trasformazioni dello stabilimento perché siano coerenti con i vostri obiettivi?
Lo stabilimento di Filago ha ottenuto lo scorso anno la certificazione ISCC Plus (International Sustainability and Carbon Certification), che permette di dimostrare, attraverso un preciso sistema di gestione e relativo monitoraggio, la tracciabilità e la sostenibilità delle materie prime, dei prodotti intermedi e dei prodotti finali della nostra filiera produttiva.
E per il futuro, su quali leve intendete puntare per raggiungere i vostri target di sostenibilità?
Intendiamo proseguire sulla strada dell’economia circolare e puntare sulla competenza di maestranze capaci di generare costante innovazione in termini di tecnologie, processi e prodotti. Due leve importanti che rendono lo stabilimento di Filago “future proof”: a prova di futuro.
I prossimi anni ci vedranno impegnati su questa strada e lavoriamo, ogni giorno, per trovarci pronti all’evoluzione continua della domanda, offrendo prodotti circolari e sostenibili e avvicinandoci, anno dopo anno, alla neutralità climatica e all’obiettivo primario: diventare completamente circolari.