Dati e mercati: l’EPS si prepara a crescere

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Dopo un 2024 sottotono, il mercato del polistirene espanso guarda ai prossimi 12 mesi con obiettivi di crescita sia per il comparto dell’edilizia sia per quello degli imballaggi

di Carolina Parma  

All’interno del complesso mercato delle materie plastiche, quello del polistirene espanso (EPS) ha dimostrato di saper tener testa alle tensioni geopolitiche, all’inflazione e all’andamento altalenante dei mercati. Le previsioni annunciano infatti solo una leggera flessione della produzione che, per fine 2024, dovrebbe attestarsi su 140-145 mila tonnellate, contro le 155 mila del 2023, di cui circa 100 mila assorbite dal settore edilizia-costruzioni, comparto trainante con il 66% di share, in netto vantaggio sul 32% del comparto dell’imballaggio, secondo classificato, al quale sono state destinate 49 mila tonnellate di EPS.

Il commento del presidente di AIPE

“Abbiamo tanti progetti aperti, supportati dai risultati che dimostrano la sostenibilità dell’EPS grazie alla sua completa riciclabilità”, ha affermato il presidente di AIPE

«A frenare progressivamente la domanda è stato soprattutto l’esaurirsi dell’effetto super bonus, che ha portato a una diminuzione della richiesta di materiale destinato alle ristrutturazioni degli immobili», spiega Alessandro Augello, presidente di AIPE, l’Associazione Italiana Polistirene Espanso che rappresenta le principali aziende del settore. 

Pur occupando il secondo gradino del podio il segmento dell’imballaggio si è però dimostrato più resiliente e l’oscillazione della domanda di EPS in questo campo è stata meno evidente, «anche perché nel settore il polistirene espanso ha impieghi diversificati, che compensano le variazioni della domanda, e addirittura alcuni di questi hanno regalato delle sorprese», continua Augello.

«Se da una parte vi sono le conferme giunte dall’industria farmaceutica, che ha tenuto bene per quanto riguarda il confezionamento, e dalla catena del freddo, dall’altra vi è la sorpresa della costante crescita per l’imballo delle caldaie e delle pompe di calore di nuova generazione, uno standard ormai consolidato per gli edifici di classe A e B, perché più efficienti dal punto di vista energetico e più rispettose dell’ambiente rispetto ai vecchi sistemi di riscaldamento e di condizionamento». Un trend che dovrebbe proseguire per tutto il prossimo decennio. Secondo recenti proiezioni, infatti, a livello globale il mercato delle pompe di calore raggiungerà i 46 miliardi di dollari entro il 2030, con una crescita del 12,2% anno su anno.

A conferma che l’edilizia rimane il comparto trainante, vanno poi segnalate le buone performance per quanto riguarda la domanda di pannelli isolanti in polistirene espanso, utilizzati negli impianti di riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento.

Le prospettive per il 2025

Un esempio di applicazione dell’EPS nel segmento dell’imballaggio

Numeri che fanno ben sperare per il 2025, «anno in cui pensiamo vi sia una piccola ripresa del mercato edilizio nel suo complesso», riferisce Alessandro Augello. «L’abbassamento dei tassi d’interesse dovrebbe infatti far ripartire il mercato delle nuove abitazioni, sbloccando alcuni progetti rimasti in stand by nel 2024. Questo fattore dovrebbe trainare la richiesta dei nostri prodotti, visto che la nuova edilizia richiede molti più pannelli isolanti rispetto al mercato delle ristrutturazioni».

E poi ci sono gli investimenti che il settore sta facendo in innovazione e sostenibilità, che dovrebbero aiutare la ripresa. «I numeri del polistirene espanso riciclato sono in crescita da alcuni anni; basti dire che dal 2019 al 2022 hanno registrato una crescita del 25%, superando le 20 mila tonnellate. E nel solo 2024 si stima un aumento intorno al 9-10%». Del resto, quella della sostenibilità e dell’economia circolare è una strada obbligata se l’obiettivo è quello di continuare a crescere. «Proprio per questo, negli ultimi anni AIPE ha lavorato instancabilmente per lo sviluppo sostenibile del settore, affiancando le istituzioni nella definizione delle normative per l’edilizia, l’imballaggio e l’economia circolare, impegnandosi attivamente nel recupero e nel riciclo dell’EPS, promuovendo l’innovazione tecnologica e supportando l’aggiornamento professionale», dichiara Augello. 

«Per il futuro intendiamo perseguire il nostro commitment, consapevoli delle sfide complesse che ci attendono: consolidare le alleanze già in essere, sensibilizzare e accrescere la conoscenza, fondata su evidenze scientifiche, dei benefici del polistirene espanso: un materiale unico, insostituibile in tante applicazioni, sostenibile e riciclabile al 100%, aumentare l’attenzione per la raccolta e il corretto smaltimento dell’EPS. Guardiamo al futuro con fiducia, certi che la sensibilizzazione di tutti gli attori della filiera, le collaborazioni virtuose e l’innovazione ci permetteranno di raggiungere obiettivi concreti per un settore più resiliente e attento alle esigenze ambientali e sociali». Senza mai abbassare la guardia su ricerca e sviluppo e sulle nuove tecnologie per migliorare sempre di più l’utilizzo del materiale nei suoi diversi ambiti d’applicazione.

Le sfide sul tavolo

L’edilizia, con una quota del 66%, è il segmento trainante per il mercato italiano del polistirene espanso

Alle buone prospettive di crescita si affiancano però le sfide. A cominciare da quella del riconoscimento dell’EPS come materiale riciclabile al 100%, «soprattutto per quanto riguarda quello utilizzato per gli imballaggi», incalza Augello. «Abbiamo tanti progetti aperti, supportati dai risultati che dimostrano la sostenibilità del nostro materiale grazie alla sua completa riciclabilità. Il nostro vero challenging è quello di diffondere la cultura della sostenibilità confermata dalle evidenze operative, per poterci confrontare utilmente con l’onda emozionale del plastic free.

Siamo convinti che solo i numeri possano fare la differenza. Insomma, pensiamo di poterci riposizionare sul mercato con una narrazione differente per affrontare concretamente la concorrenza di altri materiali che hanno le nostre stesse aree d’applicabilità. E questo vale anche per il comparto dell’edilizia. Dal punto di vista dell’innovazione, invece, cerchiamo di favorire i nostri soci che attraverso i loro prodotti cercano di posizionarsi sul mercato in maniera più ampia e consistente».  

Obiettivi che AIPE intende raggiungere anche attraverso la collaborazione con centri di ricerca esterni e associazioni di settore. «Abbiamo una collaborazione in corso con Legambiente per il riciclo per dissoluzione dell’EPS, in partnership con alcune università», racconta Augello. «Ma stiamo anche lavorando a stretto contatto con Corepla per sviluppare progetti che rendano più efficace ed efficiente la selezione del materiale nella fase finale di raccolta, in modo da incrementare la quantità di riciclato da reimmettere poi nel mercato», chiosa Alessandro Augello.


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