Uno studio di mercato stilato dalla società statunitense GBI Research fissa il consumo globale attuale di PVC a 32,3 milioni di tonnellate annue, che saliranno a 49,5 milioni di tonnellate entro il 2020, con un tasso medio annuo di crescita del 4,9%.
A trainare la domanda sono i requisiti di efficienza energetica delle economie più mature e la fame di materiali da costruzione e da imballaggio dei Paesi emergenti.
Tre settori valgono da soli circa due terzi dei consumi globali: edilizia e costruzioni, che nel 2010 ha assorbito 17,9 milioni di tonnellate, seguito dall’imballaggio con 2,6 milioni e dall’elettrico/elettronico con 2,7 milioni di tonnellate. Il resto è suddiviso in numerosi rivoli, tra cui spiccano auto, agricoltura e calzature.
L’Asia è il maggiore consumatore (e presto anche produttore) di PVC, con oltre il 65% della domanda mondiale, grazie alla forte richiesta dell’area cinese. Nei mercati più maturi dell’Europa e Nord America la domanda è stabile o in leggero reclino.