Grazie ai sistemi sviluppati da Moretto nell’ambito del progetto Industry 4.0, la società padovana Italtronic ha incrementato il livello di automazione del proprio reparto di stampaggio garantendo un’elevata qualità dei prodotti e la sostenibilità dei processi
di Riccardo Ampollini
Sovvertire completamente il “DNA” di un’azienda non è impresa facile. E lo sanno bene Martina Xausa e Nicola Rigato, rispettivamente supply chain manager e direttore tecnico della società Italtronic, che nell’arco di circa quattro anni l’hanno trasformata da azienda puramente commerciale a stabilimento produttivo vero e proprio. Una trasformazione possibile anche grazie al supporto di Moretto, costruttore di attrezzature ausiliarie e sistemi per la lavorazione delle materie plastiche, che ha accompagnato Italtronic dalla fase progettuale fino alla consegna chiavi in mano dell’impianto.
Ma partiamo dall’inizio, con l’aiuto di una recente intervista in cui la redazione di Plastix ha voluto scoprire le origini e lo sviluppo del percorso di collaborazione avviato dalle due aziende.
Gli inizi e la svolta del 2018
Fondata nel 1985 econ quartier generale aPadova, Italtronic nasce come azienda attiva nel commercio di prodotti per il settore dell’elettronica. “La vera svolta si è avuta nell’ottobre del 2018, quando Alberto Baban (attuale presidente di Italtronic e della holding “Perdieci”) e Giannandrea Pozzer (AD di Italtronic) hanno acquisito la società”, ha esordito Martina Xausa. “L’idea di Baban era quella di internalizzare la produzione, cambiando, in pratica, il DNA dell’azienda… e il tutto partendo praticamente da zero! Il know-how andava quindi completamente ricostruito perché, per quanto vi fosse consapevolezza della storia e delle caratteristiche del prodotto, realizzarlo internamente sarebbe stato molto diverso”.
In appena quattro anni, Italtronic è riuscita a internalizzare completamente la produzione, specializzandosi nello stampaggio a iniezione e nella personalizzazione dei propri prodotti, ovvero gli alloggiamenti per componenti elettronici. Oggi l’azienda può contare su 33 dipendenti e su un fatturato di circa 10 milioni di euro.
Il prodotto Italtronic
Gli alloggiamenti in tecnopolimero svolgono funzioni fondamentali nell’industria elettronica, che vanno dalla protezione fisica dei componenti all’isolamento elettrico, contribuendo così all’affidabilità e alla longevità dei dispositivi elettronici. I contenitori, spesso personalizzati o sviluppati su richiesta del cliente, sono progettati per soddisfare requisiti specifici in termini di forma, dimensioni e funzionalità e trovano applicazione dal settore aerospaziale all’automazione industriale, dalla domotica al medicale. Il cliente tipo è l’azienda che progetta la scheda elettronica ed esegue l’assemblaggio del prodotto finito, sebbene Italtronic produca anche alloggiamenti a marchio proprio.
“Per realizzare contenitori e accessori utilizziamo soprattutto tecnopolimeri, quali PC/ABS e PC, oltre a PA6 e 66 nelle varie gradazioni e rinforzate con fibre”, ha spiegato il direttore tecnico Nicola Rigato. “Sono tutti materiali autoestinguenti (FR, Flame Retarded) in classe V0, cioè totalmente ignifughi: oggi un must nel settore dell’elettronica”.
Negli alloggiamenti non sono presenti inserti metallici e il fatto di non utilizzare viti per fissare il circuito posto all’interno èproprio un “marchio di fabbrica” di Italtronic, che utilizza solo materiali plastici e sistemi a incastro. “Di conseguenza, la nostra produzione si basa soprattutto sullo stampaggio a iniezione”, ha aggiunto Rigato. “Siamo passati dalle quattro presse a iniezione del 2019 alle sette attuali: quattro da 100 tonnellate, due da 200 t e una da 150 t”.
Automazione e digitalizzazione dei processi
“Fra il personale di produzione, solo tre operatori si occupano delle presse per lo stampaggio a iniezione”, ha proseguito Rigato. “Questo perché stiamo spingendo molto sull’automazione interna: lavoriamo su un solo turno, ma le presse funzionano 24 ore su 24, non presidiate”.
“Fin dal primo giorno, la volontà del presidente Alberto Baban è stata quella di avere macchine capaci di funzionare senza presidio”, ha precisato Martina Xausa. “È quindi chiaro che l’automazione e la digitalizzazione dei processi rappresentino un volano fondamentale per lo sviluppo presente e futuro di una realtà come la nostra”.
Il ruolo delle soluzioni Moretto nel processo di trasformazione di Italtronic
Oltre alla digitalizzazione e all’automazione dei processi, Italtronic aveva come obiettivi quello di costruire un sistema sostenibile a basso consumo energetico e di certificare il livello di umidità del granulo utilizzato per lo stampaggio dei prodotti.
“Un aspetto che mi ha colpito molto e che ho apprezzato fin da subito dell’azienda è stato il costante impegno nella ricerca e nell’adozione di soluzioni tecnologicamente avanzate”, ha spiegato Antonio Gallo, responsabile vendite Italia di Moretto.
Per soddisfare le esigenze del cliente e raggiungere gli obiettivi richiesti, Moretto ha messo in campo le sue migliori soluzioni, con un processo di automazione che ha progressivamente coinvolto tutti i reparti produttivi.
“L’intervento più significativo ha coinvolto il comparto di deumidificazione, dove abbiamo installato un avanzato sistema per il trattamento del granulo plastico con ben quattro tecnologie brevettate: Moisture Meter, tramoggia OTX (Original Thermal eXchanger), dryer a portata variabile XD e Flowmatik. Quest’ultimo, in particolare, permette all’operatore di impostare la tipologia di materiale da trattare in ciascuna tramoggia, controllandone anche il flusso e la quantità d’aria necessari per garantire il corretto trattamento del polimero, in base alla produttività desiderata. Ciò garantisce considerevoli risparmi dal punto di vista energetico e dei costi”, ha sottolineato Gallo.
Controllo sull’intero processo di deumidificazione
Le tecnologie dedicate alla deumidificazione sono state installate su un mezzanino, liberando così spazio per la collocazione di altre automazioni. “Grazie a Moisture Meter, un’esclusività Moretto, è possibile controllare l’intero processo garantendo il livello di essiccazione ottimale per un prodotto finito certificato e massimizzando l’efficienza energetica complessiva dell’impianto”, ha continuato Antonio Gallo.
“I livelli di umidità sono sempre ben al di sotto di quelli impostati e, sono sincero, non me l’aspettavo”, ha affermato Nicola Rigato. “Ciò significa che il sistema di deumidificazione Moretto sta funzionando davvero molto bene. Ma soprattutto… mantiene performance di alto livello!”
“Per Moretto assicurare un processo di deumidificazione efficiente è fondamentale per preservare le proprietà del materiale con la drastica riduzione di difettosità. Un risultato che possiamo garantire grazie al miglioramento costante delle automazioni con l’ausilio di strumenti avanzati di laboratorio che garantiscono un’analisi dei processi gestendo tutte le variabili in gioco attraverso studi, test e simulazioni”, ha commentato Gallo.
Completano l’installazione: Oktobag, il sistema automatizzato di Moretto per lo svuotamento di octabin e big-bag, la centralina automatica Dolphin, che ha risposto all’esigenza produttiva di Italtronic di rendere sicuro e automatico l’abbinamento materiale-macchina, e i granulatori per il recupero delle materozze e di qualche pezzo difettoso a fianco macchina. Materiale che, dopo la granulazione, viene reimmesso (in percentuale) nel processo produttivo considerando le normative vigenti.
Dalla completa automazione del granulo plastico alla supervisione del processo
Avere una visione complessiva del processo produttivo, poter raccogliere, analizzare e archiviare dati è oggi fondamentale per delineare con precisione il contesto in cui operano gli impianti, lo stato di salute dei macchinari e dei processi.
“Attraverso Mowis, il sistema di supervisione interamente sviluppato da Moretto, l’utente controlla lo stato di ogni macchina e di ogni operazione del sistema: gestisce i consumi di materiale e i lotti di produzione, imposta e/o modifica i parametri di processo, crea uno storico, programma i tempi di lavoro, crea report in tempo reale e statistiche di funzionamento ed efficienza dei processi.
Mowis fornisce informazioni sullo stato delle macchine, ne identifica le esigenze di manutenzione in ottica predittiva e, utilizzando i dati storici, permette di effettuare previsioni attraverso algoritmi statistici e tecniche di machine learning. Tramite il protocollo OPC UA, il sistema Mowis di Moretto dialoga in maniera bidirezionale con il MES di Italtronic. Un aspetto molto importante dato che, fin dall’inizio, Italtronic ci ha chiesto che l’intero impianto fosse realizzato coerentemente ai principi dell’Industria 4.0”, ha spiegato Antonio Gallo.
Transizione digitale e prospettive di crescita futura
“Grazie anche al lavoro fatto insieme a Moretto, è possibile oggi connettere tutti i vari dispositivi ausiliari fino ad arrivare alla pressa a iniezione, che può così produrre il numero di pezzi riportato sull’ordine”, ha dichiarato Martina Xausa. “Però, per chiudere il cerchio e diventare a tutti gli effetti una vera smart factory, dovremo estendere la digitalizzazione ai restanti processi. Stiamo cercando di esplorare nuovi business in vista di un’ulteriore espansione. In particolare, stiamo investendo molto sulla parte di customizzazione, laddove Italtronic risulta più forte… anche a detta dei nostri concorrenti”.
“Da cliente, mi rendo conto di aver messo un po’ sotto pressione lo staff di Moretto, soprattutto durante l’ultimo step di controllo delle percentuali d’umidità, che è stato veramente complesso. Nonostante questo, il team ha sempre colto la sfida e la sua disponibilità è stata davvero totale. Questa volontà di essere di supporto nel raggiungimento dei nostri obiettivi e la competenza del settore sono decisivi nella scelta del fornitore”, ha commentato infine la supply chain manager di Italtronic.
“Seguire il progetto di Italtronic è stato motivo di soddisfazione per Moretto. Siamo convinti che rispondere ai bisogni del cliente sia una necessità in un mercato affollato di offerte generiche: questo permette di costruire relazioni uniche e durature con i clienti, supportando lo sviluppo del business attraverso un uso intelligente dei dati e delle tecnologie”, ha concluso il responsabile vendite Italia di Moretto.
(Articolo tratto dalla rivista Plastix n. 6, settembre 2024)