La fiera Mecspe (Bologna, 29-31 marzo 2023) rappresenta per Leuze Italia l’avanguardia delle manifestazioni fieristiche primaverili dedicate all’automazione industriale. Presso il proprio stand D18, nel padiglione 30, l’azienda ha quindi scelto di focalizzarsi quest’anno sul mondo della sicurezza operativa e della massima automazione, grazie non solo a una sensoristica tecnologicamente avanzata, ma anche sviluppata tenendo in alta considerazione la sostenibilità dei sistemi e delle soluzioni.
“La sicurezza ha, nella nostra visione, un’accezione molto ampia. Le nostre tecnologie sensoristiche mettono in sicurezza la fase produttiva, gli operatori, gli impianti, ma anche il prodotto, la sua qualità e, attraverso questa, la solidità del brand che produce. Credibilità sul mercato significa fondamentalmente un prodotto ineccepibile. La sensoristica Leuze favorisce tutto questo”, commenta Antonio Belletti, amministratore delegato di Leuze Italia.
Sicurezza nel trasporto e presidio di zone pericolose
Tra le tecnologie portate all’attenzione dei visitatori di Mecspe, con il Muting e lo Smart Process Gating, Leuze offre importanti soluzioni di sicurezza che, lungo i percorsi di trasporto degli oggetti, devono impedire l’accesso alle aree pericolose, ma al contempo consentire il passaggio del materiale trasportato. Una situazione complessa che Leuze ha brillantemente risolto con le proprie soluzioni.
Sempre in tema di presidio di zone pericolose in ambito produttivo, Leuze Italia presenta le sue cortine fotoelettriche di sicurezza ELC 100, che si concentrano sugli aspetti essenziali della protezione di punti pericolosi. Sviluppate per applicazioni con portata fino a 6 metri, questi robusti e affidabili dispositivi offrono soluzioni per un design della macchina dai costi sostenibili, con il non risibile vantaggio di essere particolarmente facili da integrare e installare.
Posizionamento tramite codici a barre e monitoraggio con sistemi radar
Qualità operativa è un sinonimo di sicurezza e, sul palcoscenico bolognese di MecSpe, Leuze proporrà i sistemi di posizionamento a codici a barre FBPS. In questi ultimi, la testa di lettura si muove lungo il nastro a codici a barre. Nel movimento di marcia calcola con precisione millimetrica i dati di posizione assoluti, fino a una distanza di 10 km. Il nastro a codici a barre è facile da utilizzare e può essere incollato su percorsi sia diritti che curvilinei. La soluzione offre massima flessibilità, montaggio semplicissimo, diagnostica trasparente e un’ampia gamma di interfacce integrate. La nuova funzione “availability control” rende possibile la diagnostica durante il funzionamento.
Leuze espone nel suo stand anche uno dei primi sistemi radar 3D di sicurezza: l’LBK, sviluppato per monitorare zone pericolose in ambienti industriali critici. Questo dispositivo può rilevare il corpo umano e monitorarne l’accesso e la presenza nel campo protetto. È inoltre in grado di funzionare perfettamente anche in ambienti produttivi difficili, in presenza, per esempio, di sporcizia, polvere, fumo e illuminazioni particolarmente forti.
Un sistema laser piccolo, ma non in termini di prestazioni
A Bologna, infine, verrà presentato anche l’AMS 100i: uno dei sistemi di posizionamento laser tra i più piccoli sul mercato. Questa soluzione è dunque perfetta per essere installata dove lo spazio a disposizione è poco. Nel caso, per esempio, di trasloelevatori, veicoli a guida automatica, sistemi di sollevamento o altre situazioni dell’intralogistica automatizzata, il nuovo AMS 100i è in grado di operare perfettamente.
La nuova soluzione di Leuze, seppur di dimensioni davvero ridotte (105 x 68 X 75 mm), non riduce le sue performance. Anzi, questo sensore ha una prestazione di posizionamento millimetrica fino a 120 m. I sensori sono disponibili anche in varianti per ambienti a temperature estreme, da -30°C a +60°C.
“Vogliamo offrire ai visitatori dell’evento bolognese un’esposizione di tecnologie di altissimo livello. Proponiamo sicurezza, affidabilità e sostenibilità per l’automazione non soltanto di oggi, ma soprattutto, anche per le capacità produttive automatizzate del domani”, conclude Antonio Belletti.