“Il design italiano è l’unico a conservare la capacità di declinare processi produttivi tra loro molto differenziati, derivanti da una postmodernità che non nasce da un’intuizione teorica ma da un’attitudine spontanea, che si alimenta di un sistema particolare dove l’industria della grande serie e l’artigianato sperimentale costituiscono un unico territorio integrato”. La citazione di Andrea Branzi è tra quelle che commentano il percorso espositivo dell’ADI Design Museum di Milano e Mirco Anselmi, market leader presso Biesse Italy, l’ha scelta per presentare Biesse On Tour Italy Edition, un programma di eventi itineranti all’insegna del design e della multimaterialità.
La prima tappa del tour è stata incentrata sul talk “Come si progetta il futuro? Sfide e opportunità nel mondo del design”, che si è svolto il 7 maggio 2024 appunto presso l’ADI Design Museum. “Il design è impegnato nel costruire il futuro giorno dopo giorno”, ha ricordato Luciano Galimberti, presidente di ADI (Associazione per il Disegno Industriale) nei saluti iniziali. Accanto a Galimberti erano presenti Cinzia Pagni (presidente di ADI Lombardia), Antonio de Antonis, presidente di AIPI (Associazione Nazionale Professionisti Interior Designers) e Ascanio Zocchi, design manager di Glass Group e componente della Commissione “Design per l’abitare” dell’ADI Design Index.
Progettisti, aziende, tecnologie
La centralità acquisita dai materiali nel progetto dell’abitare nel corso del Novecento è stata illustrata da Giampiero Bosoni, professore Ordinario di Architettura degli Interni e Storia del Design del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, con alcuni esempi del lavoro di Adolf Loos, Victor Horta, Carlo Scarpa, Italo Rota.
Dal canto suo, Marinella Ferrara, responsabile di Madec (Centro di Ricerca sulla Cultura del Design dei Materiali, Dipartimento di Design del Politecnico di Milano), ha delineato l’evoluzione del design italiano, resa possibile da una straordinaria sinergia tra progettisti, aziende e tecnologie produttive.
Bruno Munari, chiamato da Pirelli per scoprire cosa realizzare con la gommapiuma oltre ai materassi, esalta la morbidezza e la flessibilità del poliuretano inserendovi un filo metallico per dare vita a un giocattolo leggendario: la scimmietta Zizì. Lo stesso approccio sperimentale conduce Munari alla lampada Falkland, realizzata in maglia sintetica tubolare da una fabbrica di calze.
Non meno importante è stato il contributo di Clino Trini Castelli, che definì il concetto di CMF (Colori, Materiali e Finitura) nel design e lavorò sulle texture, essenziali nel dispiegare il potenziale estetico dei laminati plastici.
La mostra “Mutant Materials in Contemporary Design”, a cura di Paola Antonelli per il MoMA di New York, nel 1995 fece il punto sulla capacità di trasformare i materiali attraverso le tecnologie di lavorazione. Oggi, basta pensare alla fresatura a controllo numerico, alle tante declinazioni dello stampaggio a iniezione, alla manifattura additiva…
Innovazione produttiva, creatività e sperimentazione non sono separabili: nella tavola rotonda animata da Bosoni e Ferrara, con Michele Gasperini di Tonelli Design, è stato sottolineato come il design, in quanto sistema di filiera, viva della collaborazione quotidiana tra aziende produttrici, progettisti, fornitori di tecnologie in un clima di apertura alla ricerca. É questa l’alchimia indispensabile per realizzare prodotti in grado di fornire risposte alle esigenze quotidiane di tutti noi, “costruendo il futuro giorno per giorno”.
Biesse in breve e le prossime tappe del tour
Fondata nel 1969 a Pesaro, a partire dalla lavorazione del legno per il settore del mobile, Biesse ha poi acquisito una vocazione multisettoriale (automotive, aerospaziale, edilizia e arredamento, energie rinnovabili, articoli tecnici e altro ancora) e multimateriale. Strutturata nelle divisioni BiesseWood, BiesseGlass, BiesseMateria, BiesseStone, realizza linee integrate e macchine per la lavorazione di legno, materiali plastici, compositi, vetro e pietra.
Oggi è quotata presso il segmento Euronext Star di Borsa Italiana e circa l’80% del suo fatturato consolidato viene realizzato all’estero, grazie a una rete mondiale in continua crescita, con quattro campus produttivi e oltre 30 showroom, attraverso i quali raggiunge circa 160 paesi.
Grazie alle competenze dei suoi 4200 dipendenti, Biesse incoraggia l’immaginazione di aziende leader dei propri settori e dei nomi prestigiosi del design italiano e internazionale per dar luce alle potenzialità di qualsiasi materiale.
La seconda tappa del Biesse On Tour Italy Edition,il 30 maggio presso l’Università IUAV di Venezia, sarà dedicata al vetro: materiale unico, performante e riciclabile al 100%, da sempre al servizio del design.
Il 14 giugno, il tour si sposterà invece a Carrara, dove si trova la culla del cosiddetto oro bianco italiano, ovvero il marmo. In questa cornice pittoresca, le cave raccontano la storia del nostro Paese, tra natura, arte, cultura e design; una storia apprezzata poi in tutto il mondo e in ogni secolo.
Anna Fiorini