Macchine per il packaging: superato il muro dei 9 miliardi di fatturato

Condividi

Il settore dei costruttori italiani di macchine per l’imballaggio continua a crescere: 9 miliardi e 229 milioni di euro è il fatturato totale 2023, con un rialzo dell’8% sull’anno precedente. Si tratta del terzo record consecutivo, dopo quello del 2021 e 2022. Un risultato importante, realizzato per il 78,7% sui mercati internazionali (7 miliardi e 262 milioni di euro) e per il 21,3% su quello nazionale: 1 miliardo e 967 milioni.

I dati sono stati resi noti dal Centro Studi Mecs dell’associazione di categoria Ucima nella 12a Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto. 594 le aziende censite, che contano 38219 addetti.

I mercati internazionali e quello interno

La settecentesca villa Marchetti di Modena, che ospita la sede di Ucima

La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2023, con il fatturato estero che incide per il 78,7% su quello totale, con una cifra pari a 7,2 miliardi di euro (+10,5% sul 2022).

Il podio delle aree geografiche è rimasto immutato: con 2,71 miliardi di ricavi, l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 37,3% dell’intero export. Segue l’Asia con 1,47 miliardi di giro d’affari, pari al 20,3% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, con 1,25 miliardi. Seguono Europa extra-UE (651 milioni di euro), Sud America (583 milioni di euro), Africa e Oceania, rispettivamente con 456 e 135,8 milioni di euro.

Le vendite sul mercato italiano sono invece rimaste sostanzialmente stabili, rappresentando il 21,3% del fatturato e una chiusura d’anno a 1,9 miliardi.

Fatturato per tipologia produttiva e settori clienti

L’export di macchine italiane per l’imballaggio incide per il 78,7% sul fatturato totale, con una cifra pari a 7,2 miliardi di euro (+10,5% sul 2022)

La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante, con il 52,4% della distribuzione del fatturato, seguita dal segmento di fine linea, labelling e attrezzature ausiliarie (27,2%) e dal packaging secondario (che assorbe il rimanente 20,4%).

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2023 conferma una predominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 57,1% sul volume d’affari complessivo. I due sottosettori si confermano anche singolarmente in testa alla classifica: il food risulta nel 2023 il primo settore cliente, assorbendo il 30,9% (2856 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione all’export del 74,5%. Il beverage si colloca al secondo posto, con il 26,2% del fatturato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’83,3%.

Seguono il mercato di “tissue e altro”, con 1699 milioni di euro (18,4% del totale), e il settore farmaceutico, che raggiunge la quota di 1492 milioni di euro (16,2% del totale). Chiudono la graduatoria il cosmetico e il chimico.

La struttura produttiva

Le aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La dislocazione geografica delle imprese conferma quindi una prevalenza della regione Emilia-Romagna in termini di numerosità di aziende, addetti e fatturato. In Emilia-Romagna risiedono 205 aziende (34,5% del totale) che occupano 21881 addetti (57,3% del totale) e generano il 62,6% del fatturato totale, pari a 5 miliardi e 781 milioni di euro. Seguono, in ordine, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Tra le province, Bologna e Milano superano Parma (terza) e Vicenza (quarta) per numero di aziende costruttrici di macchine packaging. Ma se si guarda alla distribuzione di occupazione e fatturato, il predominio dell’Emilia è netto: Bologna, Parma, Modena e Rimini sono ai primi quattro posti, Vicenza in quinta posizione, Bergamo e Reggio Emilia rispettivamente al settimo e ottavo posto.

Struttura occupazionale

Il presidente di Ucima, Riccardo Cavanna

Nel 2023 il numero degli occupati del settore è cresciuto dell’1,2%, passando da 37753 (2022) a 38219 (2023).

“Sostanzialmente i dati consolidati hanno affermato l’idea dei preconsuntivi: siamo di fronte a conferme di come il nostro settore (e tutta la filiera italiana) abbia costituito un metodo che garantisce affidabilità e innovazione”, dichiara il presidente di Ucima, Riccardo Cavanna.

“Le nostre aziende continuano a crescere, continuano a sfidarsi implementando soluzioni sempre più all’avanguardia che permettono di mantenere la leadership a livello mondiale. Per quanto riguarda il mercato interno, la pubblicazione del decreto attuativo sull’Industria 5.0 darà impulso a nuovi investimenti e permetterà al mercato italiano di crescere. L’obiettivo 2024 è di riconfermare i dati 2023”.


Sfoglia la rivista

  • n.8 - Novembre 2024
  • n.7 - Ottobre 2024
  • n.6 - Settembre 2024


RSS Notizie da Meccanicanews


RSS Notizie da Il Progettista Industriale


Ti potrebbero interessare

Ausiliari

Nuovo quartier generale APAC per PiovanGroup

Venticinque anni dopo l’insediamento della prima filiale in Cina, Piovan Industrial Automation ha appena inaugurato una nuova sede a Suzhou, nella provincia di Jiangsu, per