Nonostante la Svizzera sia tra i Paesi più virtuosi in Europa nella gestione dei rifiuti plastici, la tentazione di mettere al bando la vendita di sacchetti usa-e-getta, compresi quelli biodegradabili, è venuta anche ai legislatori elvetici. A giugno, il Consiglio Nazionale della Confederazione Svizzera – una delle due camere del Parlamento – aveva votato a maggioranza una mozione del deputato Dominique de Buman che chiedeva al Consiglio Federale di vietare la distribuzione di sacchetti in plastica usa-e-getta di piccole dimensioni, anche biodegradabili. La stessa mozione è passata a dicembre al Consiglio degli Stati, la camera bassa del Parlamento; in entrambi i casi con parere contrario del Governo federale.
In Svizzera gli shopper in polietilene sono distribuiti gratuitamente: secondo alcune stime, si tratta di circa 3.000 tonnellate annue, ovvero meno dello 0,5% dei consumi di plastiche nel paese, pari a 850.000 tonnellate annue. L’associazione della filiera materie plastiche elvetica, Kunststoff Verband Schweiz (KVS), ritiene il provvedimento sproporzionato rispetto all’impatto ambientale dei sacchetti, considerato che viene recuperato e riciclato per via meccanica o avviato a termovalorizzazione il 99 per cento dei rifiuti plastici prodotti ogni anno nel Paese.